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Città di Genova, lo Storytelling

Se la ricerca di esperienze autentiche è l’attitudine più in voga negli ultimi tempi, la campagna di advertising realizzata da doc punta proprio sulla forza comunicativa dello storytelling. Storie brevi e affascinanti, declinate sui diversi canali online, fanno immergere il turista contemporaneo nell’atmosfera che Genova regala.

 

“Il mare la vide, bellissima.
Dalla terra al cielo, tutto di lei era un invito ad amarla.
Finalmente sono a casa, disse.”

Custode della sua immagine più bella, il mare se ne innamorò. Era il solo a poterla guardare a figura intera. Superba, raggiante. Un quadro perfetto dove palazzi affrescati, antiche chiese bruciate dal sole, vicoli stretti e piazze ariose trovavano posto con elegante maestria. Lei era Genova. La sua Genova.

Contemplarla pareva inevitabile. Maestosa e riservata Genova emanava un fascino esotico raro. Protesa verso di lui da Levante a Ponente saliva quasi a toccare il cielo, legata indissolubilmente a quelle montagne custodi di un tesoro tanto prezioso. Sono destinato a corteggiarla eternamente, pensò il mare.

Si vestì del blu più intenso, cercò le onde più divertenti e la brezza capace delle carezze più dolci. Omaggiò Genova di stelle e coralli, invitò pesci rari e incredibili al cospetto della sua amata. Le regalò tramonti infuocati promettendole che ogni sera sarebbe stato al Porto Antico, ad attenderla, vestito di tutte le tinte del rosa e del rosso.

Ancora oggi la culla ogni notte e lei, audace e seducente, gli fa l’occhiolino dagli abbaini illuminati. Genova è incantevole al chiaro di luna. E poi la mattina, con i gabbiani che le danno il buongiorno, il sole caldo, focacce e cappuccini cremosi, le barche pronte a uscire. Genova si stropiccia gli occhi ed ecco il suo profilo migliore, in verticale. Infinita e autentica si adorna di prospettive senza eguali fatte di pietra, ardesia, marmo, di torri e campanili luccicanti al sole, circondati da una moltitudine di tetti, che si stagliano orgogliosi contro il blu.

La sua immagine riflessa è bellissima. Lusingata, Genova dona al mare i suoi gioielli più preziosi. Boccadasse con le case dall’intonaco color pastello che si affacciano sulla piccola spiaggia di ghiaia e ciottoli. Dove il tempo sembra essersi fermato, i pescatori rammendano le reti e i gatti sonnecchiano all’ombra delle barche. Nervi dove godere della brezza marina e del timido sole anche in inverno. Un angolo di paradiso, tra le colline e il litorale, dove arte e natura si fondono magistralmente. Pegli con la sua piccola spiaggia e le case colorate, le ville e la passeggiata sul lungomare. E poi perle come Vernazzola, Quarto, Quinto, Sturla…

A ogni gioiello un bacio. A ogni bacio un invito a restare. Finalmente sono a casa, disse.

 

 

“ Amico gabbiano, scopri il segreto della città che amo…
Prendi i pennelli pittore e tingi di verde il suo cuore.”

Come molte altre prima di lei, quella mattina lo avrebbe visto uscire in punta di piedi. Sottobraccio tavolozza, tela bianca e tanti pennelli quanti i suoi anni. Sul viso l’espressione corrucciata di chi cerca senza trovare. Con dedizione, da molto tempo.

“Il cuore di Genova ha un colore” si ripeteva “ma quale?”. In tutti quegli anni sospesi tra orizzonti e dettagli, l’anziano artista non aveva mai compreso fino in fondo cosa mancasse ai suoi dipinti. Aveva ritratto la Lanterna. Omaggiato il Porto Antico. Testardo e certosino, aveva speso giornate intere tra i chiaroscuri della Cattedrale di San Lorenzo. Ma qualcosa continuava a sfuggirgli.

“Caro pittore, hai visto Genova dal mare, ti sei addentrato nei suoi vicoli, sei salito sui suoi tetti… ma non l’hai mai guardata dal cielo”. Chi aveva parlato? Dietro di lui un gabbiano dall’aria divertita lo stava osservando da un po’. “Dovresti cambiare prospettiva… non ti pare? Ho ali forti, se vorrai sarò i tuoi occhi sulla città che tanto ami”. L’artista annuì.

Ora il gabbiano sorvolava Genova. Da lassù il colore mancante spiccava incantevole. Aree fiorite e verdeggianti a pochi passi dal centro. Specie arboree rare, viali alberati, giardini segreti e profumati roseti affacciati sul mare.

Bellissimi, i parchi di Genova impreziosivano quella vista aerea da Levante a Ponente. Nervi esotica e tropicale, con le sue eleganti ville immerse nel verde. Pegli romantica e d’ispirazione con i parchi di Villa Pallavicini e di Villa Doria. Voltri elegante e raffinata con l’immenso giardino all’italiana, il teatro-bomboniera e il bosco romantico di Villa Duchessa.

La cornice di quel quadro magnifico era anch’essa un caleidoscopico gioco di smeraldi e olivastri. Con i suoi ettari di flora e le imponenti fortificazioni il Parco Urbano delle Mura cingeva le spalle alla sua protetta.

Un colore così fresco, misterioso, profumato era uno spettacolo senza pari. Felice e leggero il gabbiano fu pronto a rientrare. “Allora” – disse l’uomo – “hai scoperto il segreto della città che amo?”

“Prendi i pennelli pittore e tingi di verde il suo cuore”.

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